IN EDILIZIA la termografia si rivela uno strumento a dir poco favoloso per l’individuazione di dispersione di calore, di ponti termici, di presenza di umidità. La termografia su superfici murarie consente di evidenziare, a partire dalle zone a differente temperatura, la presenza di strutture architettoniche nascoste, così come zone interessate dalla presenza di umidità, umidità di risalità oppure da fenomeni di dissipazione del calore dovuti a isolamenti inefficaci, a perdite in condotte, mappatura degli impianti di riscaldamento (pannelli a pavimento) ecc…
Su sculture e altre opere d’arte la termografia, opportunamente configurata, può essere impiegata ad esempio per la segnalazione di crepe sotto la superficie visibile, ma in genere poco significativamente, più interessante, anche se stranamente raro, il suo impiego per conoscere l’entità dell’irraggiamento e del calore effettivamente assorbito dalle diverse parti di un manufatto esposto in museo, andando così a integrare le misure microclimatiche dell’ambiente museale per valutarne le migliori condizioni espositive e conservative.
Termografia Edile: campi di applicazione
Numerosi sono i campi di applicazione della termografia nel comparto edile.
Di seguito le casistiche più ricorrenti che ci troviamo ogni giorno ad affrontare.
STRUTTURE NASCOSTE E DECOESIONI
Per quanto riguarda l’uso della termografia per l’individuazione di distacchi sub-superficiali (cavità tipicamente tra mattoni e intonaco, o tra i differenti strati di intonaco) e di strutture murarie (tamponamenti, ammorsamenti, tessitura muraria) o altri elementi (capochiave di catene in ferro, legni,…) non riscontrabili dall’esame a vista, una termocamera è in grado di evidenziare le diverse risposte in temperatura causate da differenze di conducibilità e di capacità termiche tra i materiali. Una sollecitazione termica (termografia attiva) è di solito opportuna per questo tipo di indagine, almeno quando la muratura è in condizioni di equilibrio termico e i suoi materiali costituenti si trovano alla medesima temperatura.
RICERCA DI ZONE UMIDE, UMIDITÀ DI RISALITA
RICERCA IN TUBAZIONI A PARETE O PAVIMENTO
RESTAURO DEGLI EDIFICI
INDIVIDUAZIONE DI DIFETTI STRUTTURALI
INDIVIDUAZIONE DI PERMEABILITÀ ALL’ARIA
TETTI PIANI E GUAINE BITUMINOSE
Siamo specializzati in termografia edile a Milano e in tutta la provincia. Grazie alla termografia eventuali danni cagionati da infiltrazioni di acqua, sui tetti piani eseguiti con guaine bituminose, possono essere localizzati velocemente. In questo modo si consente una riparazione più facile e meno onerosa rispetto la eventuale sostituzione di tutta la superficie della copertura. Ma questa tecnica è altresì particolarmente efficace sui tetti con isolamento assorbente come la fibra di legno, la fibra di vetro e la perlite.
La comprovata esperienza dell’indagine termografica per la ricerca di parti danneggiate su coperture piane, permette l’individuazione della zona ammalorata ed una riparazione puntuale prima che l’acqua e/o l’umidità comprometta l’intera struttura della superficie. L’indagine termografica sulle coperture piane è un test che non prevede contatto, ossia non vengono effettuati fori o altre tipologie di danneggiamenti sulla copertura.
I tetti piani sono lo standard per la maggior parte degli ambienti industriali, così come per molti condomini . La durata media di questi tetti è di sette anni, ma si stima che potrebbero durare fino a venti anni e più se correttamente installati e manotenuti. Un piccolo investimento di un’indagine termografica fornirà ai fruitori del servizio un ritorno in chiave economica che permetterà di risparmiare soldi, prolungando la vita della copertura.
Questo genere di indagine rientra nelle PND (Prove Non Distruttive), ossia è una procedura detta “senza contatto” e quindi non distruttiva. I metodi tradizionali di ispezione delle coperture richiedono un tipo di ricerca “a griglia” che richiede molto tempo e nella maggior parte dei casi, per ricercare il guasto, vengono eseguiti dei fori sulla copertura.
Inoltre questo tipo di indagine “senza contatto” consente di verificare attraverso delle ispezioni aeree, coperture di grandi dimensioni.
PROCEDURA DI INDAGINE
Di solito, una struttura di un tetto non contiene acqua. In caso di perdite, l’acqua penetra nella struttura e, a seconda del tipo di isolamento, viene assorbita o continua a infiltrarsi nelle spaccature tra il materiale di isolamento non assorbente. Se l’acqua riesce a penetrare nella struttura del tetto vi rimane molto a lungo, anche per sempre.
Nell’indagine termografica si applica il principio del “differenziale termico”. I diversi materiali che compongono l’intero tetto hanno diversa massa termica. I materiali delle strutture dei tetti hanno una capacità termica abbastanza ridotta, soprattutto rispetto all’acqua. L’acqua richiede molta energia per aumentare la propria temperatura e di conseguenza deve rilasciarne molta per raffreddarsi. Il principio alla base dell’ispezione termica dei tetti è che un isolamento asciutto si riscalda e si raffredda più velocemente di uno umido. L’ispezione termografiaca va oltre la semplice individuazione delle perdite. Consente, infatti, di stabilire la propagazione dell’umidità nell’isolamento.
Durante il giorno, il sole riscalda la struttura del tetto. Dopo il tramonto, il tetto comincia a raffreddarsi. Se c’è una perdita lungo la copertura, la parte interna della superficie diventa umida. Questo succede grazie allo scambio termico che nelle zone ammalorate crea un effetto “condensa”. Come risultato di questa differenza le aree “umide e/o bagnate” manterranno il calore più a lungo, fornendo così alla termocamera un quadro realistico della zona danneggiata. Dopo la verifica termografica della copertura, verrà rilasciato un report dettagliato con incluso immagini digitali e termografiche.